Rais a FP.it: «Ripescaggio possibile. Risultato Savoia-Palermo?»
Una lunga intervista sull'asse Palermo-Torre Annunziata.
A ForzaPalermo.it il direttore generale del Savoia calcio, Giovanni Rais.
L'ipotesi ripescaggio in Serie C dei campani, la riforma del calcio italiano, i fondi per la Serie D.
Quanto sarebbe finita Savoia-Palermo? «3-0» dice Rais, sorridendo. Si gioca un po' con il passato, che appena due mesi fa era la nostra quotidianità. La rivalità, gli sfottò, l'infinita partita tra Palermo e Savoia.
E chissà se nella volata finale i campani avrebbero davvero agganciato i rosanero: «Dopo la sconfitta di Messina ho visto una presa di coscienza da parte dei ragazzi. La stessa presa di coscienza avuta dopo Biancavilla. Perché no - dice il dg del Savoia - sono convinto che avremmo dato filo da torcere. Il calendario per il Palermo presentava partite difficili, Acireale, Giugliano. Le avremmo affrontate anche noi, per carità. Sicuramente lo scontro diretto di Torre Annunziata avrebbe detto se il campionato era finito oppure no. Avremmo giocato tutto su quella partita».
Si continua a discutere, nel calcio italiano. In nome della Regina Serie A, che tutto può e nulla sente, anche il calcio "minore" resta in attesa di conoscere il proprio destino. Quello che conosce già. Perché se due più due fa quattro - e nelle casse di tante società non ce n'è nemmeno la metà - allora appare di un'evidenza quasi sconcertante che la stagione non s'ha da finire, né domani, né mai.
«Bisogna capire il fine - dice Giovanni Rais - perché il protocollo anti coronavirus non è applicabile dal 99,9% delle società. Ipotizzo che si potrebbero giocare i playoff: mi metto nei panni del mio presidente e dico che se dovessi investire dei soldi per giocare degli spareggi dai quali poi non esce la squadra che fa effettivamente il salto di categoria, allora sarei il primo a non investire questi soldi. Sono convinto che anche Sibilia ne convenga. E penso che anche lui si stia rendendo conto che non ci sono i presupposti per giocare».
L'INTERVISTA VIDEO SAVOIA, RAIS: "UN MESSAGGIO PER I TIFOSI DEL PALERMO"
C'era una volta una chat. Gino Paoli 2.0.
Un gruppo whatsapp con diversi tra presidenti e dirigenti di squadre del Girone I di Serie D. Nulla di segreto, solo un modo per confrontarsi in questo periodo di emergenza, a bocce ferme: «In un momento del genere dovrebbe prevalere il bene comune, invece mi rendo conto che primeggia spesso l'interesse personale. Sono venute fuori proposte oscene. Quando uno pensa che io Savoia, o Palermo, o Giugliano che si possa firmare per cristallizzare il campionato bloccando le retrocessioni, mi sembra tanto una proposta ad personam. Non c'è unione d'intenti da questo punto di vista, se non nel fatto che tutti non vogliono proseguire».
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L'ipotesi peggiore per il Savoia. Fine stagione ora, cristallizzazione della classifica, una sola promossa in Serie C - il Palermo, ça va sans dire.
Le reali possibilità di vincere un eventuale ricorso? «Sono rappresentate da un progetto, una struttura solida di questa società. Abbiamo avuto la sfortuna di trovare nel nostro girone il Palermo, e anche queste deve far fede. Diversamente, siccome penso che anche in Serie C ci saranno diverse difficoltà, l'ipotesi del ripescaggio per il Savoia è veritiera. Mi spaventa la possibilità di trovarci in una C2, lasciandola sotto l'egida LND. Se vogliono prenderci in giro, noi non ci stiamo più. Noi vogliamo giocare la C da professionisti, con tutti i crismi che richiede. Sarebbe utile fare una C1 e sotto due gironi di C2».
L'INTERVISTA VIDEO NOCERINO A FP.IT: «IACHINI MI VOLEVA A PALERMO, ZAMPARINI...»
Il direttore generale del Savoia è legato affettivamente alla Sicilia e in particolare alla città di Palermo.
Le polemiche, insomma, restano sul campo, negli spalti, nel normale sale del calcio che è lo sfottò tra tifoserie rivali: «Più di una volta, soprattutto all'inizio dell'epidemia leggendo che anche Palermo è stata coinvolta, ho fatto il mio augurio di tenere duro per uscire tutti da questa situazione. Non so più come ripeterlo: io di personale non ho nulla né contro il Palermo come società, né contro Palermo come città. Assolutamente. Lì ho anche dei parenti. Che ci possa essere lo sfottò che c'era volta va bene anche, ma senza mai esagerare, perché ricordiamoci sempre che parliamo di uno sport. Dovremmo ricordarci che quando portiamo i nostri figli allo stadio, queste cose le tramandiamo anche a loro. E non è bello. Ho letto degli attacchi di una bassezza inaudita. Normale che ogni dirigente si schieri con la propria società, ma senza mai scendere nel personale con nessuno».
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