Sì Palermo, è l'uomo giusto
Il Palermo nel destino.
Sì perché Pasquale Marino più volte anche da calciatore è stato vicino al Palermo salvo poi - per qualche motivo - non riuscire mai ad approdare nel capoluogo siculo.
Non nasconde la sua soddisfazione l’uomo di Marsala per essere finalmente giunto a “casa”.
Lui, siciliano doc, che dopo tanto peregrinare si insedia nella panchina a due passi dalla sua città natale.
"È l’uomo giusto", esordisce il direttore generale Lucchesi e ci sentiamo di vidimare la presentazione fatta dal plenipotenziario rosanero.
Il Marino pensiero si eleva su tre principi cardine su cui fondare la nuova patria rosanero: voglia, umiltà e appartenenza.
La quarta - trattandosi di calcio - è il gioco.
Postulati di per sé scontati ma quanto mai necessari soprattutto all’ombra di Monte Pellegrino dove - a margine di una stagione tribolata - ricominciare deve essere l’imperativo categorico assoluto.
Per farlo la proprietà si affida all’ambizione di Pasquale Marino che avrà l’onere nonché l’onore di riportare il Palermo là dove sarebbe dovuto essere se le cose fossero andate diversamente.
Da ieri è tempo di ripartire con a capo un comandante pronto ad indicare la rotta della rinascita: con l’umiltà di chi ha sorriso grazie al sacrificio del lavoro, la voglia di chi vuole tornare protagonista di se stesso e l’appartenenza, beh, quella non serve spiegarla ad un siciliano.