Palermo, Di Piazza apre la crisi
crisi societaria

Tony Di Piazza lascia il Palermo.
Dopo quasi due anni dalla fondazione di Hera Hora, l’imprenditore italo-americano ha formalizzato il recesso delle proprie quote societarie delle quale detiene il 40%.
Secondo quanto riportato dall’edizione odierna del Giornale di Sicilia, quella arrivata durante l’assemblea dei soci convocata per l’approvazione del bilancio societario, è una decisione covata da tempo.
Le tensioni tra Tony Di Piazza e Dario Mirri, soprattutto dopo l’approvazione del progetto per il centro sportivo, sembravano essersi placate, ma non era così. Tra le motivazioni alla base della decisione dell’italo-americano, anche la mancata conferma di Paparesta (uomo fidato di Tony Di Piazza), le divergenze in merito al versamento del capitale residuo, ma anche all’attribuzione di poteri al presidente e all’a.d, nonché sull’aumento di compenso all’a.d e altre figure.
Il quotidiano, inoltre, spiega che il recesso è previsto con un preavviso di almeno novanta giorni. Chi recede ha il diritto di ottenere la liquidazione della propria partecipazione entro centottanta giorni da quando il recesso sarà effettivo.
Le trattative per la cessione delle proprie quote non sono andate a buon fine e per questo Tony Di Piazza ha optato per il recesso.
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A proposito di telenovelas..Zamparini, con le sue svendite, ci aveva abituato a guardare 'Centovetrine', poi ha concluso la sua triste parabola con...'Anche i ricchi piangono'.
IL master troll dall'infimo della sua statura morale si scorda che il cuore e l'appartenenza sono vecchi retaggi di un Palermo che ha stabilmente frequentato la parte sinistra della classifica di A e ha partecipato alla UEFA in 5 occasioni, con una tifoseria che si inorgogliva legittimamente e come è nell'ordine naturale delle cose. Non che il friulano coltivasse e incentivasse questi sentimenti per lui insignificanti. Infatti poi, quando ha cominciato a dare di matto e a far fallire il Palermo la gente si è giustamente schifiata. Rimandato a settembre in onestà mentale. Anzi, bocciato
Solo pochi giorni fa avevo sottolineato come finalmente ricominciasse il calcio parlato, e immantinente siamo stati gratificati con l'ennesima puntata della telenovela 'Occhi del Cuore e Appartenenza'. Queste vicende, checché se ne possa pensare, sono più avvincenti del Calcio di Terza Categoria... #otreresuttana
Poi scusate non capisco, la situazione economica è difficile, non riesci ad ingaggiare taluni giocatori di C perche' costano troppo e tu cosa fai? Aumenti lo stipendio al tuo amministratore delegato( con un decimo posto in classifica..) ed aumenti lo stipendio pure del presidente...A voi vi pare normale? A me no.
Buongiorno a tutti, sto seguendo con ansia che inizi il mercato di gennaio ma, ritengo che non potranno esserci grosse sorprese in entrata. A questo punto, piuttosto, sarebbe bene non mollare gli elementi validi già collaudati e piuttosto studiare un sistema valido di gioco che attualmente risulta carente di schemi, organizzazione, determinazione, volontà e cattiveria nelle conclusioni in area avversaria. Si deve cambiare mentalità lasciando perdere passaggi e dribling inutili.
Sicuri che l'approvazione del bilancio non c'entri nulla?
Difficile fare calcio a Palermo, ancora più difficile se ti ritrovi in mezzo alla tempesta di una pandemia senza introiti da botteghino, sponsor e diritti TV. Detto questo ancora più complicato diventa se la proprietà diventa ballerina e quindi ancora più debole economicamente. Non ci resta che sperare nelle capacità di Mirri nel saper trovare le giuste soluzioni. Noi come sempre dico , possiamo fare ben poco. Quasi nulla. In bocca al lupo e coraggio.
Il titolo del gds mi pare fuorviante. La crisi gia' covava da tempo e di certo non è colpa esclusivamente di di piazza. D'altronde, e questo è sempre stato il mio parere, se tieni il tuo socio di minoranza come soprammobile i risultati sono questi. Mi pare che Mirri aveva detto da circa un anno che avrebbe acquisito le quote di Di piazza...non penso che stia nelle sue possibilita' specie con ricavi attuali inferiori ai costi e con una situazione tecnica della squadra davvero difficoltosa.