Chi vuol essere titolare
Con il 2020 che volge al termine e due partite al giro di boa del girone C di Serie C il bilancio del Palermo non è certamente esaltante. I rosa si trovano al decimo posto e i punti racimolati, così come i gol segnati, sono decisamente pochi. Di fronte ad errori e scelte discutibili piuttosto evidenti da parte di tutti, specialmente nella programmazione estiva, in questo anno condizionato dalla pandemia sono state tante le difficoltà affrontate dal tecnico Boscaglia che finora non ha avuto modo di poter lavorare in condizioni ottimali e non è ancora riuscito ad imprimere appieno la sua impronta ad una squadra spesso condizionata da defezioni e tante partite ravvicinate.
Il dato è significativo: 17 partite, 17 formazioni differenti.
Fatta eccezione per il 3-5-2 dei due match contro Ternana e Avellino e l’ultimo 4-3-2-1 visto contro il Bari il vestito dei rosanero è stato il 4-2-3-1 con interpreti tuttavia sempre differenti, almeno nell’undici titolare. Il motivo principale è legato ad infortuni e all’emergenza Coronavirus di fine ottobre, che nel suo momento di picco ha “risparmiato” soltanto Pelagotti, Corrado, Crivello, Marconi, Palazzi, Almici, Broh, Odjer, Martin, Kanoute, Rauti, Valente e Saraniti e anche ad allarme rientrato non è stato facile far riprendere la giusta condizione ai tanti assenti.
Escludendo Pelagotti in porta, unico ad essere sceso in campo dall'inizio in tutte le gare, nel reparto difensivo le certezze si chiamano Marconi e Almici. Il terzino destro, dal suo arrivo sul gong del calciomercato, non ha mai lasciato la sua corsia fino all’infortunio contro la Viterbese e il centrale ex Monza, escluse Avellino e Bisceglie per infortunio e Vibonese per squalifica, le ha giocate tutte dall’inizio diventando di fatto l’unico centrale inamovibile di Boscaglia. Con Accardi terzino destro al posto di Almici e Doda più indisponibile che arruolabile, il secondo centrale con più presenze dall’inizio è Somma a quota 6 seguito dall’adattato Palazzi a 5. A sinistra domina per presenze il palermitano Crivello ma Corrado è stato spesso indisponibile, quando la condizione lo permetteva infatti l’ex Arezzo è stato scelto sempre come titolare. Il periodo più lungo con la stessa linea difensiva, composta da Corrado, Marconi, Palazzi e Almici, è durato tre partite consecutive, Catania-Juve Stabia-Paganese.
Il centrocampo è stato per tutta la prima parte di stagione un vero e proprio rebus. L’unico inamovibile in mezzo si chiama Moses Odjer, giocatore dimostratosi fin qui fuori categoria e schierato sempre fatta eccezione per la gara contro la Paganese nella quale era squalificato. Per il secondo posto in mediana, complici infortuni, emergenza Coronavirus e scelte tecniche, hanno sempre ruotato un po’ tutti. Di fianco al ghanese il giocatore con più presenze da titolare è Jeremie Broh a quota 7, poi è stata una girandola continua fra Luperini e Palazzi spesso fuori per condizioni fisiche precarie o riadattati in altri ruoli e Martin che, fatta eccezione per le gare condizionate dal Coronavirus, non ha praticamente mai visto il campo. In sostanza, accanto ad Odjer, la scelta è spesso ricaduta su chi stava meglio fisicamente e chi garantiva più corsa, fondamentale per il modo di intendere il calcio di Boscaglia.
Sulla trequarti l’ago della bilancia è sempre stato Nicola Rauti. Il giovane di proprietà del Torino, su 17 gare, è partito per ben 14 volte dall’inizio fatta eccezione per l’esordio di Teramo e delle gare contro Foggia e Vibonese. Anche Kanoute, per via della sua duttilità, è stato fra i più presenti con 13 partenze dal primo minuto quasi tutte sulla corsia di destra. A sinistra in queste prime 17 gare è stata staffetta fra Valente e Floriano, spesso a compensare l’indisponibilità del compagno con il primo che garantisce maggior equilibrio e il secondo più offensivo da ala pura. Fra certezze ed esperimenti il meno presente fra i titolari è il giovane Silipo, sceso in campo dal primo minuto soltanto contro Monopoli e Viterbese mentre capitan Santana ha raccolto soltanto 91 minuti in tutto il torneo senza mai scendere in campo dall’inizio.
In attacco Saraniti, sbocciato definitivamente contro il Catania in piena emergenza Coronavirus, è sceso in campo dall’inizio ben 12 volte prendendosi a poco a poco la maglia da titolare a suon di prestazioni sempre più convincenti. Quattro invece le presenze dall’inizio del giovane Lucca che a conti fatti, nonostante il minutaggio inferiore, ha segnato lo stesso numero di gol, 4, del compagno titolare.
Risulta difficile ad oggi, dopo tante difficoltà e tanti cambiamenti, provare a fare una formazione tipo definitiva. Considerando tutti i giocatori disponibili la linea difensiva dovrebbe essere composta da Pelagotti in porta, Almici a destra e il duo Marconi-Somma in mezzo mentre a sinistra rimane il ballottaggio fra Corrado e Crivello. Per guardare alla mediana bisognerà capire se il 4-3-2-1 visto contro il Bari sarà riproposto o è stato un caso dettato dalla singola partita. Con il 4-2-3-1 classico di fianco all’imprescindibile Odjer sulla carta potrebbero continuare a ruotare Palazzi, Luperini e Broh mentre con il centrocampo a tre la linea potrebbe essere quella vista nell’ultima gara ovvero Palazzi play basso con Odjer e Luperini ad agire da mezzali. Con Saraniti e Lucca a contendersi la maglia in attacco, alle loro spalle i titolari certi dovrebbero essere Rauti e Kanoute, con l’aggiunta di Valente in caso di 4-2-3-1 ma il messaggio lanciato da Boscaglia in questa prima parte di stagione è chiaro: in questo Palermo (quasi) tutti possono essere titolari.
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