NON ESCLUSIVA: ecco il responsabile a 360 gradi del Palermo

NON ESCLUSIVA: ecco il responsabile a 360 gradi del Palermo

 

Appunti sparsi.

Ho riascoltato con attenzione, dopo averla ripresa (CLICCA QUI per guardarla), la conferenza stampa di presentazione di una parte della nuova proprietà del Palermo calcio.

Una parte: questo è il dettaglio che affiora dalle indecise un po’ balbettate parole dei rappresentanti del fondo inglese che ha rilevato da Maurizio Zamparini il 100% del club rosanero.

Scopriamo infatti per bocca dello stesso Zamparini che questo è “l’ultimo regalo: dare la società in mano a delle persone e a delle società inglesi di livello”.

Persone, chiaro, e società: non una, ma un gruppo. Alcune delle quali sono quotate in borsa. Deduzione immediata: oggi in conferenza stampa al “Barbera” la presentazione di alcuni rappresentanti di quella che non è un’unica proprietà, piuttosto una piccola galassia di società che detengono, un po’ per uno, il Palermo calcio.

 

Ecco la prima informazione. Indefinita, vero, eppure precisa: «Non c’è soltanto un proprietario» ha detto Clive Richardson. E l’ha ribadito un attimo dopo: «Sottolineo che non ci sarà un singolo proprietario». Uomo di poche parole il ceo di Global Future Sports&Entertainment, che alla prima domanda (durata di 29 secondi al netto del “Buongiorno”) ha risposto in 11 secondi esatti. Il quesito era: com’è nata la trattativa?

 

E cos’altro ci hanno detto? Ciò che all’apparenza potrebbe sembrare una serie di infinite baccajinate (neologismo, ho il copyright), cela in realtà informazioni da registrare e tenere a mente. Poche, ma buone. Mettiamole in ordine.

 

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Prezzo di vendita

«Posso dirlo». Parla Belli: «Corrisponde a 10 euro. Il giro d’affari per gli impegni finanziari che servono al club per poter far fronte ai propri sviluppi è di 20 milioni».

Ovvero: cifra simbolica per il passaggio di proprietà, denaro fresco per gli oneri gestionali della stagione in corso.

Confirmed.

 

Questioni giudiziarie

Un problema durante le trattative? No, dice ancora Belli: tutte le vicende sono state sottoposte ad esami ed analisi «nel dettaglio, in modo da creare serenità in chi doveva investire». Risposta secca.

 

L’anonimato

Perché, a firme apposte, non è dato sapere chi ha rilevato il Palermo calcio? In breve: da dove vengono i money? Belli è chiaro: «È una richiesta fatta dagli acquirenti che riguarda alcuni iter burocratici relativi agli investitori», alcuni dei quali «sono quotati in Borsa e quindi hanno chiesto il massimo riserbo prima di dare disclosure del nome».

Ragionevole.

 

L’organigramma

Non c’è ancora, nemmeno nei progetti. Perché «oggi è il primo giorno in cui Clive (Richardson, ndr) ha chiesto di incontrare tutte le persone per poter fare degli approfondimenti - ha detto Belli - dopo tanti giorni di serrate trattative ed aspetti negoziali. La prima presa visione della realtà del Palermo dal punto di vista organizzativo sarà questo pomeriggio». 

Comprensibile.

 

Certo, una serie di supercazzoline sono scappate.

Perché tanto è chiara la domanda «Quando rientra il debito di Alyssa?» quanto è puro illusionismo la risposta: «Il tempo è definito dalle esigenze del cash flow dell’azienda, che stiamo guardando adesso, quindi si farà fronte agli impegni di brevissimo e al mercato di gennaio». Eppure c’era una fidejussione con una scadenza precisa. Va beh.

E sulla società iscritta al registro delle imprese il giorno stesso delle firme dal notaio (venerdì 30), tra i quali soci figurano sia Clive Richardson che Emanuele Facile, collega di Maurizio Belli in Financial Innovations? Il consulente di Zamparini si incarta: «No, sì, stiamo parlando di Emanuele Facile? Sì». Una circostanza curiosa? «Non ho seguito particolarmente questa parte qua che riguarda la parte negoziale. Non ci sono cose particolarmente nella struttura della trattativa». E questa società ha che fare con il passaggio di proprietà del Palermo? «No, non necessariamente». Come? «Riguarda alcune attività di consulenza in questo ambito sportivo». Impreparato.

Vaghe e spezzettate tutte le altre non rivelazioni: Platt per ora non ha un ruolo, ma dà consigli a Richardson, in particolare sull’importanza della protezione della squadra dalla tempesta mediatica intorno alla cessione del Palermo e chiede scusa a nome dei nuovi per l’impossibilità di dare dettagli accurati sulle operazioni di mercato di gennaio, perché «c’è un po’ di burocrazia prima»; non resteranno a Palermo, perché ci sono diversi punti in agenda ancora da sistemare.


 

Eppure, più di venti minuti di domande e risposte per scoprire che l’informazione più importante, alla fine, non l'avrebbe svelata uno dei nuovi, ma “il vecchio”: «Sono il responsabile del club a 360 gradi, responsabile di tutto. Tutto viene su di me e mi prendo le responsabilità con grande orgoglio e grande piacere. Come ho fatto fino ad oggi. Anzi, adesso avrò maggiori responsabilità».

Parola di Rino Foschi


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