La rivoluzione di Mirri

Pensieri.
Chi ha creato i Palermitani?
Vaghi tra i vicoli del centro storico in un giorno d'estate.
Caldo equatoriale, luce come se non ci fosse filtro, splendente e pertinente a farsi ritrarre come quella di Guttuso, e la sua Vucciria.
Entri tra le viuzze del mercato, l'ombra si distende nelle grandi "balate" e fotografa il momento: esiste soltanto la magia che pretende devozione.
Non fidatevi delle apparenze, però. Ascoltate!
Il Palermitano si dona, senza riserva alcuna, perché se ama lo fa: punto.
Prendete Dario Mirri.
L'ho scrutato per tutto il tempo della conferenza stampa di presentazione: c'era Dario, il bambino e la sua passione.
Soltanto una cravatta e la giacca a ratificare la formalità del facoltoso imprenditore: e quello sguardo innocente a "tradire" la forma del momento, in un sorriso cristallizzato, pronto a brillare ogni volta che dalla tribuna un tifoso stimola la sua passione urlando il nome di un campione rosanero del passato.
Ok, non sarà il tycoon pieno di dollari: ma di passione e amore per il Palermo, hai voglia! E poi pensa con il cuore. Ha entusiasmo, idee, fronte rivolta verso l'orizzonte. È pieno di motivi per far sì che la bandiera rosanero torni a sventolare nei teatri più aulici dell'impero, perché Palermo per Dario vuol dire famiglia.
Serve ottimismo e fiducia, ciò che Dario Mirri ha dimostrato di meritare e di cui Palermo ha bisogno.
Poi si vedrà.
Nel caos delle istanze di fallimento e dei conti che non tornavano ci si è dimenticati che il calcio è divertimento, passione. Nel tempo del paradosso la normalità diventa rivoluzione: ce lo insegna l'uomo che ci regala il futuro guardando al passato.
Complicato dire chi ha creato i Palermitani.
Sull'uomo che sta provando a riscrivere la storia del Palermo e della sua gente ho molti meno dubbi.
La rivoluzione di
Mirri
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