Punto per punto, la conferenza del nuovo Palermo

Punto per punto, la conferenza del nuovo Palermo

 

La conferenza stampa di presentazione della proprietà del nuovo Palermo ha confermato una cosa fondamentale: l’amore per i colori rosanero, per la città e per il Palermo.

 

Dario Mirri, con la voce rotta dall’emozione, non ha fatto che parlare di sé come tifoso, non come “semplice” presidente. Una persona che negli anni, dal suo posto in Tribuna Monte Pellegrino, ha seguito da vicino le vicende del Palermo e ha condiviso con i suoi «amici della gradinata» tutte le gioie e i dolori.

 

E mentre Dario Mirri parlava da «tifoso» dei progetti che ha in mente per questa nuova era rosanero, Sagramola e Di Piazza rispondevano alle domande di tifosi e giornalisti sull’aspetto sportivo della società e sulla sua «internazionalità».

 

Nonostante il caldo, la conferenza aperta anche ai tifosi ha già detto molto di questo nuovo Palermo che verrà. Ma proviamo a rivedere, punto per punto, tutti gli argomenti trattati durante la conferenza di presentazione.

 

PADRE, NON PADRONE

Dario Mirri sa cosa vuol dire «senso di appartenenza» - i colori rosanero scorrono nel sangue della sua famiglia -, sa cosa significa vedere una società distaccata dai tifosi. Negli anni, in attesa di coronare un sogno che aspettava «da cinquant’anni», Dario Mirri ha preso appunti: vuole che ci sia più vicinanza tra tifosi e squadra, vuole che ci sia più contatto con i tifosi e, soprattutto, farà «a gara con tutti per vedere chi è più tifoso». Nessuna decisione su tecnico, giocatori da comprare e vendere, perché SU questo ha dato carta bianca a Sagramola: «A me piace delegare, non voglio essere un presidente padrone che decide su tutto come in passato». L’obiettivo di Mirri e del Palermo è la trasparenza: verranno pubblicati i bilanci, verrà reso noto al pubblico tutto ciò che succede all’interno della società.

Piccolo appunto: non sono mancate battute e frecciatine nei confronti della vecchia società. Dal «vorrei dire a qualcuno se mi vede preoccupato» passando per «abbiamo presentato molto prima della scadenza la documentazione necessaria per l’iscrizione, non alle 14:59 o alle famose 23:59».

 

INTERNAZIONALE ROSANERO

«Rappresentare i tifosi del Palermo all’estero per me è un grandissimo onore»; è con queste parole e con una cravatta rosa che Tony Di Piazza si presenta al popolo di Palermo. I palermitani e i tifosi migrati all’estero sono tantissimi e per questo l’imprenditore italoamericano cercherà di rendere «internazionale» il Palermo, provando a costruire un ponte con l’Italia che collega i tifosi rosanero sparsi per il mondo. L’obiettivo principale di Di Piazza? Rilanciare il marchio Palermo.

 

 

IL PALERMO AI PALERMITANI

Come già anticipato nelle ore precedenti alla conferenza, Rinaldo Sagramola sarà amministratore delegato della società e si occuperà dell’aspetto tecnico-sportivo della squadra. Rosario Pergolizzi è il primo allenatore della nuova era rosanero, mentre Lorenzo Castagnini ricoprirà il ruolo di direttore sportivo; entrambi saranno presentati lunedì.

Anche Leandro Rinaudo farà parte della nuova famiglia rosanero: direttore sportivo del settore giovanile. Un settore giovanile che sarà sotto il controllo di Rosario Argento. L’ex arbitro e presidente del Bari Gianluca Paparesta si occuperà del rapporto con le istituzioni e i media.

 

APPARTENENZA

Dario Mirri è un tifoso, lo ha ribadito più e più volte, e non nasconde che «i veri tifosi del Palermo sono quelli che tifano solo Palermo. Noi tifosi del Palermo siamo 5000, e il nostro obiettivo è quello di aumentare questo numero»; dopo la sua famiglia, la sua azienda e i suoi dipendenti –elementi fondamentali che lo hanno reso ciò che è adesso- c’è il Palermo. Lui vuole dare tutto sé stesso per questi colori, proprio come Renzo Barbera. A proposito del “Presidentissimo”, e sullo stadio che porta il suo nome, Dario Mirri ha voluto sottolineare: «Se questo stadio porta il suo nome non è un caso. Non fu il presidente che ha portato i campioni, ma un uomo che ha dato tutto sé stesso».

 

PIANO TRIENNALE

Dopo gli anni tra incubi, dubbi e incertezze, anche in questo caso non sono mancati i pareri negativi dei tifosi nei confronti del progetto della Hera Hora, ma Dario Mirri non ci sta e vuole essere giudicato DAI fatti.

Un altro argomento molto importante è quello che riguarda i dipendenti. La società terrà fede al punto del bando, ma ha voluto sottolineare che il capitale non è quello di una squadra di Serie A o Serie B e dunque, come capitato con il Bari, non ci sarà spazio per tutti i lavoratori della vecchia società.

L’obiettivo della società è quello di far tornare il “Renzo Barbera” come quello di un tempo: pieno e con i soli colori rosanero. Bisognerà portare i bambini allo stadio, si farà in modo che gli abbonati si riconoscano «rispetto a chi viene a vedere la Juve o l’Inter». Ci sarà una prelazione per i vecchi abbonati e i ragazzi fino a 18 anni pagheranno 1€ il proprio biglietto.

 

DIRITTI TV E PARTNERSHIP

Durante la conferenza stampa sono state confermate le voci di una proposta della nuova società rosanero ai Colella, proprietari del marchio Alcott, che avevano presentato la propria manifestazione d’interesse per aggiudicarsi il bando del sindaco Orlando. La proprietà rosanero ha chiesto che il marchio Alcott diventi primo sponsor del Palermo, ma si attende risposta; «Per mille motivi dobbiamo trovare sponsor e mi è sembrato elegante chiedere a chi voleva investire nel Palermo. Ci sarà una trattativa».

 

Dati i milioni di siciliani sparsi nel mondo, si cercherà di far vedere in diretta le partite del Palermo. La nuova società si è già messa in contatto con gruppi importanti per i diritti tv, ma ciò sarà reso noto in seguito.

 

RITIRO, INNO, CENTRO SPORTIVO

La squadra, che ha chiesto di poter giocare la prima partita fuori casa così da permettere al prato dello stadio “Renzo Barbera” di risanarsi del tutto, comincerà la sua preparazione sulle Madonie. Confermato, infatti, il ritiro a Petralia Sottana dal 12 al 23 agosto.

 

E sul futuro? Il centro sportivo è tra le priorità della società «Il primo investimento che vorrà fare la società è un centro sportivo, dare una fabbrica ai nostri talenti. Investiremo i nostri soldi nel formare le generazioni future. I ragazzi siciliani piccoli sono bravi ma da grandi quando hanno bisogno di supporto questo manca». In cantiere anche l’inno ufficiale della squadra.

 

Insomma, il progetto e la passione ci sono, non ci resta che augurare buona fortuna a questa nuova società.