Tedino: «Palermo serve pazienza, squadra in buone mani»
L’ex tecnico del Palermo Bruno Tedino - ai microfoni della trasmissione Time Sport sulle frequenze di Radio Time - ha parlato del presente in casa rosanero.
«Sto facendo il mio solito percorso, documentandomi professionalmente. È mio dovere studiare, cercare qualcosa di diverso tramite video o qualsiasi cosa che possa dare dei benefici».
PALERMO
«Sarebbe semplice sparare sulla croce rossa. Nel calcio esistono delle verità: serve pazienza. Palermo è abituata ad un palcoscenico diverso, ma serve tempo. La proprietà sta facendo degli sforzi e si vede. Lo staff tecnico è di livello e la squadra è di prima fascia. Anche il Bari sta facendo fatica nonostante una società preparatissima».
CONTINUA
«In ambienti come Palermo non è facile ma bisogna avere pazienza e sapere che il Palermo è in buone mani come proprietà e progetto tecnico, nonostante la classifica non sia dei migliori. Il Palermo - con la mente libera - ai play può fare bene: se si parte dal presupposto che bisogna vincere subito non è facile. Il Monza c'ha messo un anno e mezzo per vincere, il Bari uguale. Non si può pensare di vincere con facilità e subito».
TEMPO
«La squadra è stata costruita velocemente. Nei ritiri passano quaranta giorni per iniziare il campionato, con la pandemia questo è saltato. Così non c'è stata conoscenza diretta fra i calciatori: quello si ottiene con il tempo e tutto velocemente non può accadere. È una squadra totalmente rifatta, si è cambiato il modulo per trovare un equilibrio diverso. Il Palermo è in buone mani da tutti i punti di vista anche se 27 punti non sono un bottino positivo ma non è semplice. Ci sono tutte le possibilità per fare un salto in classifica».
NOSTALGIA
«Sono stato trentotto partite consecutive a Palermo e ho avuto un rapporto meraviglioso con tantissima gente. Credo che abbiamo creato, da una contestazione nei confronti della proprietà, un sistema lavorativo e di comunicazione meraviglioso. A quattro giornate dalla fine, quando sono stato sostituito, eravamo in Serie A. È stato un capolavoro. Preciso che in quella stagione dei nazionali hanno saltato delle partite e penso che quattro/cinque punti in più avremmo potuto farli. Il rimpianto è stata la partita contro il Foggia: stavamo vincendo e poi abbiamo perso in modo folle. Avevamo l'Empoli attaccato e quella partita ci ha tarpato le ali e ci avrebbe consentito di arrivare primi».
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