Palermo e Venezia accomunati da un insolito destino?

La nostra redazione ha intervistato il giornalista veneziano Alessandro Ragazzo

Palermo e Venezia accomunati da un insolito destino?

Ci sono molte analogie tra il Palermo attuale e il Venezia del 2002 abbandonato in fretta e furia da Zamparini. Destini che si incrociano a distanza di oltre 15 anni con situazioni societarie oggi totalmente ribaltate: da una parte la squadra lagunare con la sua inarrestabile ascesa nel calcio che conta dopo l’arrivo di Joe Tacopina, dall’altra la squadra rosanero che, dopo diversi anni entusiasmanti in serie A, ha decisamente ridimensionato le proprie ambizioni. Una gara quella fra Palermo e Venezia certamente non uguale a tutte le altre, probabilmente una sfida con un sentimento antico di rivalsa da parte dei tifosi veneti.

La nostra redazione ne ha parlato con Alessandro Ragazzo, noto giornalista veneziano.

 

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“Al di là della classifica c’è una squadra che è arrivata quest’anno in Serie B ed ha già fatto due promozioni, la gara contro il Palermo è vista come una partita importante. Il Venezia è reduce da una seconda parte di novembre non proprio brillante, dopo una brutta prestazione contro l’Entella fuori casa, sabato scorso contro il Novara ha fatto la peggiore partita del campionato. Sulla carta è una tappa di avvicinamento verso salvezza perché, sin dall’inizio del campionato, l’obiettivo è sempre stato quello di raggiungere i 50 punti”.

 

Tacopina, tuttavia, non ha mai nascosto di voler riportare il Venezia in serie A e a seguire in Europa:

“Sono obiettivi realizzabili sicuramente nel medio e lungo termine – ha chiosato Ragazzo – Tacopina è un presidente molto esuberante, ma bisogna guardare in faccia la realtà, se il Venezia quest’anno si salva bene è già un ottimo risultato e non viene fucilato nessuno”.

 

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Ma che valore ha questa sfida per i veneziani, per quei tifosi che 15 anni fa furono abbandonati dal loro presidente attratto dalla visibilità che avrebbe potuto dargli il club rosanero?

"Zamparini è quello che ha fatto partire la seconda parte del calcio qui a Venezia – ha affermato Ragazzo – Questa tifoseria e questa società le ha create lui. Sicuramente non tutti hanno preso molto bene il suo abbandono e il famoso travaso dei giocatori. Spero che il Palermo non faccia la stessa fine, anche se potrebbe esserci questo rischio, bisogna capire quali sono le sue intenzioni. Lui è un imprenditore, uno di quelli che nel calcio ci vogliono guadagnare. Quando è venuto a Venezia voleva fare lo stadio, purtroppo non glielo hanno fatto fare ed è andato via. Qualcuno, come al solito, si è diviso tra i contrari e i favorevoli che se la sono poi presa con i politici. Inoltre, c’è da considerare che quando arrivò da noi era ancora giovane, adesso ha la sua età e questo ha un suo peso che conta”.

 

Se la questione stadio, da sempre al centro di tante polemiche, è il tema ricorrente nei progetti imprenditoriali di Zamparini, per Ragazzo a far la differenza fra i due club è soprattutto la tifoseria:  

"A salvare la società rosanero – ha asserito Ragazzo – potrebbe essere la piazza. Palermo francamente è una piazza importante e potrebbe fare la differenza, voi avete numeri diversi, uno stadio grande, noi abbiamo uno stadio piccolino. Mi ricordo il Barbera esaurito il primo anno in serie A, i 40.000 a Roma per la finale di Coppa Italia, sicuramente non siete paragonabili al Venezia”.

 

Intanto però fra passato e prossimo futuro, sabato si giocherà una partita fondamentale per il Palermo, che deve tornare a vincere in casa, ed altrettanto importante per il Venezia di Inzaghi che vuole riprendere un cammino interrotto

“ Da tifoso spero in un 2 – ha auspicato Alessandro Ragazzo – però mi rendo conto della forza del Palermo e del momento del Venezia, per cui credo che sia più fattibile un pari”.