FOLLIERI ROMPE IL SILENZIO: «ECCO TUTTA LA VERITÀ»

FOLLIERI ROMPE IL SILENZIO: «ECCO TUTTA LA VERITÀ»

 

Raffaello Follieri rompe per la prima volta il silenzio.

Dopo quattro mesi di trattative per acquistare il Palermo, l'imprenditore pugliese parla a La Repubblica - Palermo e riaccende le speranze per rilevare la società rosanero dopo il nulla di fatto di mercoledì e i comunicati successivi tra lui e Zamparini con toni decisamente aspri.

 

Nell'intervista rilasciata a Massimo Norrito, Follieri parla inizialmente del documento della Deutsche Bank che Zamparini ha definito falso: 

 

«Un'accusa falsa della quale si stanno occupando i miei legali. Quella inviata il 13 agosto era una bozza, un documento che tecnicamente si chiama "draft" così come è facile evidenziare dalla mail che l’accompagnava. Una mail inviata all’avvocato Anania dalla piattaforma "Sgro Consulting" nella quale si chiedeva di confermare il testo che sarebbe stato operativo "via swift mt110". La risposta di Anania non è mai arrivata. Perchè Zamparini l'ha definita falsa? Con il fatto che la piattaforma che stava provvedendo alla bozza lavora spesso con Deutsche e ha utilizzato quel format». 

 

PROBLEMI NEGLI USA

«Follieri che ha avuto problemi negli Usa ha avuto problemi relativamente a un caso federale che ha ancora tanti punti oscuri da chiarire. Inoltre sono cose che risalgono ormai a dodici anni fa e tante cose sono cambiate.Trattativa col Palermo per farmi pubblicità? Proprio per i problemi ai quali lei faceva riferimento, la pubblicità è l’ultima cosa della quale ho bisogno. E inoltre, le persone che mi sostengono in questa operazione non hanno mai avuto problemi in passato e anche loro non hanno bisogno di pubblicità e non si comprometterebbero se non credessero nell’affare».

 

ZAMPARINI

Follieri risponde al fatto che Zamparini, nelle dichiarazioni e nei comunicati, è stato duro nei suoi confronti: «È vero, ma la domanda che mi pongo è: perché Zamparini si ricorda solo adesso di questa lettera e lo fa dopo che ha firmato un documento con il quale accettava la nostra offerta di vendita? E perché lo fa dopo che noi ci siamo ritirati dall’affare? Secondo me è stata una manovra per distrarre l’attenzione della gente dall’ennesima trattativa che stava fallendo. Già da molto tempo dicevo ai miei collaboratori che stavamo parlando di una operazione nella quale non avevamo un quadro completo di quello che andavamo a comprare. E quindi dico che Zamparini o non vuole vendere o non può vendere il Palermo e quindi alza un polverone per distogliere l’attenzione dei tifosi. Zamparini dice che i miei documenti sono carta straccia? E lo dice adesso? Dopo che sono stato ospite due volte a casa sua. Dopo che abbiamo pranzato insieme. Dopo che abbiamo firmato un accordo. Dopo che Podesta gli ha fatto avere una lettera di "patronage" da parte della sua banca nella quale si diceva che c’erano i fondi per l’operazione. Dopo che il banchiere Chad Johnson ha scritto dicendo che aveva verificato l’evidenza fondi».

 

CHAD JOHNSON e I SOLDI NON MANDATI

«Johnson è il mio banchiere. È socio solo in alcune operazioni e ha scritto la lettera prima di essere parte attiva nell’operazione. Uno dei broker più importanti d’Italia martedì ha incontrato l’avvocato Anania e gli ha annunciato che, una volta finita la due diligence e firmato il pre-contratto, avrebbe fornito delle garanzie fideiussorie per coprire il debito di Alyssa di 22,8 milioni. Queste non sono garanzie? Parlo dopo cinque mesi perché sono stato tirato per i capelli e mi chiedo se possono essere carta straccia la lettera di Podesta, le garanzie di Johnson, le fideiussioni del broker. Quelle azioni (si riferisce anche alle obbligazioni della Effe 1 Limited) posso convertirle in soldi così come possono non farlo, ma in questa fase nessuno può chiederci un bonifico perché ancora non conosciamo la situazione debitoria del Palermo. Pdo, la compagnia che deve certificare il debito, ancora non ha potuto farlo perché Zamparini non ha fornito i dati da giugno a oggi. Noi non sappiamo cosa c’è dentro il Palermo. Ci può essere di tutto».

 

PROGETTO

Follieri spiega il motivo per cui non ha ricevuto ancora i numeri a cui si riferiva in precedenza da Zamparini: «Questo deve chiederlo a Zamparini. Io dico: fammi veder i debiti e dopo possiamo fare il contratto. Dopo tre giorni facciamo lo scambio delle azioni e la vendita. Chi farebbe un’operazione senza saper cosa c’è dentro una società? Noi volevamo fare una internazionalizzazione e uno sviluppo del marchio del Palermo, lo stadio e il centro sportivo. C’era un piano di sviluppo della squadra e della società e avevamo già speso tanti soldi per farlo. Dall’altra parte non ci è stato concesso nemmeno di vedere i debiti. E allora mi chiedo: perché tutti quelli che si avvicinano al Palermo poi scappano?».

 

FOGGIA

«La trattativa saltata con il Foggia? Le due cose non c’entrano assolutamente niente. A Foggia siamo andati via perché c’erano delle problematiche legali nelle quali non volevamo entrare».

 

SPERANZE

«Riaprire la trattativa con Zamparini? A questo punto non credo ci siano le basi. Bisognerebbe superare gli ostacoli e avere fiducia reciproca. Finire la due diligence, firmare un pre-contratto, presentare le garanzie finali e andare al closing. Se lui accettasse, io sarei pronto a chiudere subito l’operazione Palermo».


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