Calcio, riprendere a tutti i costi. Fognini: «Sono matti»

Calcio, riprendere a tutti i costi. Fognini: «Sono matti»

 

 

Il calcio in Italia è l'unico sport che studia una strategia per riprendere i campionati e concluderli sul campo. Tutti gli altri sport sono stati fermati e per questa stagione non riprenderanno. 

 

Sul Corriere della Sera ha parlato Fabio Fognini, uno dei massimi esponenti del tennis maschile italiano e ha incuriosito una sua dichiarazione proprio sul calcio: «Per me sono matti. Sono morte migliaia di persone e pensano al pallone… Scherzano con la salute delle persone, inseguono solo il business. Che senso ha riaprire senza spettatori? Che senso ha San Siro vuoto? Non esiste dai». 

 

Da qui nasce una riflessione, perché gli altri sport non hanno esitato troppo per fermarsi e i governanti del calcio sembrano fare di tutto per riprendere? Troppi interessi? Sicuramente, la volontà di alcuni presidenti a voler giocare a tutti i costi ha provocato già qualche polemica e si rischia di cadere in discussioni, ad oggi, fuori luogo. Il pallone in Italia gira troppo veloce e fermarlo è complicatissimo e chi ne è fuori non se ne capacita di una tale resistenza a sospendere definitavemnte tutto, proprio come Fabi Fognini.

 

Il suo sport ha rinunciato al torneo più prestigioso, Wimbledon e la Uefa è intenzionata a far giocare l'Europa League anche ad agosto pur di farla concludere influenzando anche la stagione successiva, anzi quasi rovinandola. Sì, perché concludere i campionati e le coppe vuol dire rinviare anche la fine della stagione, il ritiro estivo e l'inizio dei campionati '20/'21. I governanti del calcio si stanno scervellando per trovare una soluzione, ma forse quella più semplice potrebbe essere anche la migliore, come insegnano gli altri sport.


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