Allarme Orlando: «Comuni in difficoltà, Conte agisca»

Allarme Orlando: «Comuni in difficoltà, Conte agisca»

Non c'è Governo che possa reggere alla bancarotta dei Comuni e all'interruzione dei servizi ai cittadini, alle famiglie e alle imprese che ne deriverebbero. Se il Governo nazionale proseguirà nella strada intrapresa, si assumerà le conseguenze politiche e sociali delle proprie scelte e sancirà il proprio suicidio, con una 'auto-spallata’.

 

Continua a lanciare l’allarme per quanto concerne la tenuta finanziaria dei Comuni. Il sindaco di Palermo Leoluca Orlando manda ancora segnali nei confronti del presidente del Consiglio Giuseppe Conte, affinché venga presa una contromisura per assistere le città totalmente in difficoltà in seguito all’emergenza Coronavirus che ormai si è traslata in economica per l’intero Paese.

 

Da settimane i sindaci, tutti i sindaci di tutte le parti politiche - incalza Orlando - continuano a ripetere che il rischio di bancarotta collettiva è sempre più alto ed imminente, ma la risposta è stata una lunga lista di provvedimenti parziali, dilatori e insufficienti. C'è di fondo il problema di quello che appare un tentativo di delegittimazione istituzionale della figura dei sindaci che si vorrebbe ridotti al ruolo di passacarte di provvedimenti adottati altrove, non concordati, spesso contraddittori. Occorre un urgentissimo cambio di rotta, con provvedimenti immediati del Governo nazionale di cui solo il Presidente del Consiglio può e deve farsi garante e al quale, proprio per questo, abbiamo chiesto un incontro urgente con i Sindaci delle città metropolitane”.

 

Il primo cittadino palermitano - come riferito dal portale PalermoToday - chiede “innanzitutto una serie di provvedimenti a costo zero per lo Stato, ma che da subito darebbero possibilità di manovra alle amministrazioni comunali: sia ripristinato il potere di ordinanza, che corrisponde alla possibilità che i sindaci esercitino le proprie prerogative; siano aboliti i vincoli del patto di stabilità che rallentano o bloccano del tutto la spesa delle somme già disponibili; siano modificati i parametri dei fondi di accantonamento e per l'utilizzo degli avanzi di amministrazione. A questi provvedimenti, che, lo ripeto, sono del tutto a costo zero, andranno necessariamente aggiunti quelli per il sostegno economico, soprattutto per compensare le fortissime perdite erariali che tutti i Comuni stanno subendo per il taglio di Tosap, Tari, Imposta di soggiorno e certamente anche per le addizionali Ira e Irpef”.

 

In conclusione, Orlando che è anche presidente ANCI Sicilia richiede “un rifinanziamento pur modesto degli interventi per l'assistenza alimentare e di prima necessità. Le somme stanziate si sono esaurite in poche settimane, segno della violenta crisi sociale in atto, e non c'è più tempo da perdere, in attesa che si superino lungaggini e perplessità sull'effettivo avvio del Reddito di emergenza. La situazione è drammatica ma ancora non irreversibile. Spetta al Governo nazionale e al presidente del Consiglio fare le scelte necessarie per garantire la tenuta istituzionale e quella democratica del paese, di cui i Comuni sono il terminale nelle comunità locali”.


 

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