Parla la mamma di Peretti: «Mi manca. Un figlio è un figlio»

Parla la mamma di Peretti: «Mi manca. Un figlio è un figlio»

IMMAGINE  SIAMO SU INSTAGRAM

Twitter SIAMO SU TWITTER

FACEBOOK SIAMO SU FACEBOOK

 

Prima che il Covid19 fermasse gran parte delle cose in Italia, compreso lo sport, il Palermo continuava il suo percorso nel Girone I di Serie D.

La Lega Nazionale Dilettanti, come ogni lega di ogni categoria, è a lavoro per stabilire il destino della Serie D. Diverse le riunioni per stabilire  come e se riprendere il campionato.

Tra le varie ipotesi, quella di rendere definitiva la classifica attuale, con il Palermo primo a più sette dal Savoia.

 

Il Palermo, nonostante tutto, è riuscito a mantenere la testa della classifica per l’intero campionato. La rosa allestita in estate da Castagnini e Sagramola è certamente di livello, con tanti giovani di talento che si sono messi subito in mostra.

Tra gli “under” che più di tutti sono riusciti a scalare le gerarchie, anche Manuel Peretti, il classe 2000 proveniente dal Verona che si è guadagnato un posto da titolare e la fiducia di Pergolizzi.

 

Ma come lui, anche gli altri giovani in rosa sono costretti a rimanere lontani dalle proprie famiglie a causa dell’emergenza Covid19. Il Corriere dello Sport oggi in edicola ha intervistato Cinzia, la mamma di Manuel Peretti che ha così raccontato il momento che sta vivendo con il figlio lontano da casa:

 

«Ogni due mesi, andavo a Palermo, città bellissima. Lui mi assicura che ha più di quanto si possa desiderare, però non ce la faccio a resistere. Lunedì scorso, per il mio compleanno, non ho festeggiato: Manuel non c’era. Lo penso sempre, chiamo due, tre volte al giorno, parlano anche con il papà e il fratello Omar. Sarà stanco di sentirmi. Oggi, se lo immagino in mezzo alla tragedia del coronavirus, mi passa per la testa che potrebbe avere bisogno di me e non ci sono. Prendo le gocce per stare tranquilla. Un figlio è un figlio».

 

PERETTI

«In casa, ognuno ha il suo compito. Lui è maniaco della pulizia. Fa la spesa in pochi minuti, si allena in terrazza con gli altri, sta attento a non ingrassare. Tra di loro chiacchierano, hanno la play station e la tv. Insomma, si adatta. E’ un tipo che vive e lascia vivere. L’ho lasciato partire per il suo bene, perché questa è la sua vita e se lo merita».

 

ALTRI ARTICOLI

 

CORONAVIRUS, IL BOLLETTINO DEL 25 MARZO IN ITALIA