Gli errori rendono amabili

Feb 12, 2020 - 12:20 Aggiornato: Feb 12, 2020 - 12:20

Qualsiasi rivoluzione ha in sé un istante, un momento, destinato a segnare indissolubilmente l'evoluzione di quel nobile intento.
Quanto meno è così che la storia racconta il suo decorso.
È questa la sensazione percepita domenica al triplice fischio di Cittanova.
Tutto alquanto arduo da decriptare, per quanto ci si possa sforzare di trovare coordinate razionali a nient'altro che a un presentimento.

VIDEO/ LA PARTITA DEL PALERMO ATTRAVERSO GLI OCCHI DEL PRESIDENTE

Il valore della recita, traslata in vittoria, posta in essere dal Palermo trova la sua essenza nell'entusiasmo generato subito dopo la conclusione della contesa.
Eppure sembrava un copione letto e osservato più volte: la partenza compassata, la Cittanovese avanti, il Palermo che la riprende anzi no, c’è il cartellino rosso di Lancini a lacerare un flebile equilibrio.
Invece - e qui c'è il punto di rottura - i rosanero resistono alle velleità avversarie per poi colpirli fatalmente.

Più volte chi scrive - diciamo anche sempre - ha criticato le decisioni tecnico-tattiche di Rosario Pergolizzi: così come soventemente ho posto l’accento su un modus di approcciarsi e vivere la partita non proprio consono con quello che dovrebbe mostrare una squadra qual è il Palermo.

La vittoria di domenica porta con sé un’altra valutazione - in questo plasticamente positiva - nei confronti dell'allenatore rosanero, stavolta sì capace di mantenere salda la ciurma fino all’assalto finale che ha consentito al Palermo di espugnare il salotto della Cittanovese e respingere a meno sette gli amici del Savoia.

C’è un libro di Goethe dal titolo “Gli errori rendono amabili”. Chissà che il buon Pergolizzi abbia fatto tesoro dei suoi errori trovando il lume per continuare il suo percorso sulla panchina rosanero, che ci si augura sia lieto e armonioso sino allo sbocciar delle Peonie.