Accardi: «Il Barbera vuoto? C'è un grande equivoco»

Accardi: «Il Barbera vuoto? C'è un grande equivoco»

 

Meno di ventiquattrore e comincia il calciomercato. In casa rosanero tante situazioni in bilico, soprattutto in uscita. Embalo, Fiordilino e Accardi sono tra i giocatori che potrebbero trovare una sistemazione provvisioria. 

 

La nostra redazione ha intervistato il procuratore Beppe Accardi sulla situazione attuale dei calciatori in questione e anche della cessione societaria, tema tanto discusso dopo l'annuncio del closing.

 

ACCARDI E FIORDILINO

«I ragazzi fanno parte di un gruppo che è primo in classifica e quando fai parte di una squadra come il Palermo in Serie B, come potrebbe essere la Juventus in Serie A, è normale che ci sia più competizione. Logicamente i ragazzi vorrebbero giocare un po' di più, ma sono comunque contenti di far parte di questo gruppo. La società non vuole cederli, perciò staremo a vedere».

 

EMBALO

«La sua probabilità di uscita è sempre stata una delle minori e la sua situazione è la stessa dei suoi compagni, ma con una piccola differenza: può sfruttare la Coppa d'Africa per mettersi in mostra. Ci sono situazioni in cui uno nel club non fa bene, poi gioca con la sua nazionale facendo vedere grandi cose e poi arrivano le chiamate delle grandi squadre. Embalo farà parte della spedizione africana e poi avrà un anno di contratto, vedremo. Adesso aspettiamo la risposta del Legia Varsavia».

 

CESSIONE SOCIETARIA

«L'organigramma mi sembra lo stesso dal punti di vista tecnico, semmai è cambiato dal punto di vista amministrativo. Non so cosa porteranno gli inglesi, certamente replicare quello fatto da Zamparini negli anni d'oro è complicatissimo. A Palermo c'è tanta diffidenza e ci sarà finché la nuova proprietà non farà vedere soldi veri. A Palermo ci vogliono i soldi veri, altrimenti le cose non cambieranno».

 

TIFOSI

«Se vedremo lo stadio pieno? Qui c'è un grande equivoco, con il Palermo primo in classifica in Serie B non si possono vedere mille paganti. Se uno è tifoso va a sostenere la squadra al di là di chi sia il presidente, se Zamparini, Richardson, Ferrara o Sensi. Quando De Laurentiis rilevò il Napoli, benché era criticato e contestato, allo stadio in Serie C andavano in sessantamila, e questo va al di là dell'imprenditore che possiede la società. Se i tifosi non vanno allo stadio si può accreditare la colpa a Zamparini? La squadra è prima in classifica. Se l'equazione è che tifosi non vanno perché c'è Zamparini, allora alla prossima ci dobbiamo aspettare trentacinquemila spettatori. E se poi non ci sono? La realtà è una: Palermo, per un evento singolo, riesce a darti cose che nessun'altra città può offrire. Quando la cosa diventa normalità, il palermitana 's'arrangia'. Se la Coppa Uefa - ed è brutto dirlo - a Catania o Messina, si poteva giocare contro chiunque e ci sarebbe stato il pienone, invece noi in una partita di Europa League abbiamo avuto cinquemila spettatori in un evento di un'estrema importanza per una città come Palermo. Se la nuova proprietà si dimostrerà seria la città deve rispondere presente. Non è che noi possiamo chiedere all'imprenditore fesso di mettere i soldi, tanto li escono di tasca loro. Oggi il calcio si fa in maniera differente, oggi il marchio vale più dei tifosi presenti, le società di calcio sono delle vere e proprie aziende. Si deve lavorare più con gli sponsor e si deve avere un'organizzazione di livello internazionale per promuovere i tanti tifosi siciliani in giro per il mondo e ce ne sono tanti. Se si farà questo e il pubblico tornerà a riempire lo stadio il Palermo può diventare come il Napoli dopo l'avvento di De Laurentiis».


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