Zamparini-domiciliari, le motivazioni del Riesame
Il Riesame ha reso note le motivazioni che hanno portato il presidente del Palermo Maurizio Zamparini agli arresti domiciliari in relazione alle indagini sulla cessione della Mepal, proprietaria del marchio del club, ad Alyssa società lussemburghese; una decisione che deve ancora diventare esecutiva con la pronuncia della Cassazione.
I giudici definiscono Zamparini «personalità altamente negativa e assai incline alla commissione di delitti di falsità e soprattutto di falsità in ambito economico». L’operazione, secondo il Tribunale, sarebbe stata compiuta per cercare di dissimulare la reale situazione economica del club e al tempo stesso con questo escamotage respingere l’istanza di fallimento.
A Zamparini sono stati concessi i domiciliari perché non c’è pùi il rischio di inquinare le prove, ma rimane sempre la possibilità di reiterazione del reato. Secondo il Riesame, il friulano avrebbe dimostrato «chiaro spregio delle regole della trasparenza per nulla limitato dalla consapevolezza di procedimenti giudiziari o amministrativi in corso».