Palermo, con la Vibonese due punti persi
Un pendolo che oscilla fra noia e ancora più noia.
Questo riadattamento in licenza poetica del famoso detto di Schopenhauer riassume al meglio la sfida del “Luigi Razza” di Vibo Valentia, con il Palermo che non va oltre il pareggio a reti bianche contro la Vibonese mostrando ancora difficoltà fuori dalle mura amiche del "Renzo Barbera".
Il mister Boscaglia, che sceglie Lancini per sostituire lo squalificato Marconi, cambia le carte nella tavola offensiva rosanero inserendo Broh in mediana per Palazzi, Luperini sulla trequarti e conferma Lucca come terminale offensivo lasciando Saraniti in panchina. C’è poco da dire della prima frazione di gioco: i rosa come sempre tengono costantemente palla ma non riescono a creare reali occasioni da gol, con il pallone che arrivati alla trequarti della Vibonese finisce per perdersi nei meandri del nulla. Unico squillo della gara un intervento pazzesco di Marson sul colpo di testa di Lucca, per il resto il nulla.
Ripresa che, dopo un primo momento di illusiorio brio da parte della squadra rosanero, si riassesta sui binari del primo tempo almeno fino al minuto sessanta quando la Vibonese va in inferiorità numerica per il secondo giallo a Statella. Paradossalmente, nonostante la girandola di cambi di Boscaglia per portare la squadra a trazione super-offensiva a giocare meglio sembrano quasi essere i padroni di casa, con il Palermo che non riesce a sfruttare l’uomo in più e costruisce azioni lente, confusionarie e approssimative. L’occasione più netta per il vantaggio dei rosa arriva nell’ultimo minuto di gara con Saraniti, subentrato a Lucca, che vede il suo diagonale salvato sulla linea da un difensore della Vibonese che fa finire la gara a reti bianche.
Il Palermo, dopo la sconfitta di Foggia, continua a non trovare il successo esterno e perde due punti a cospetto di una Vibonese non certo irresistibile. I rosa sprecano un’ottima occasione per accorciare la classifica mostrando ancora una volta tanta pochezza superata la trequarti avversaria, con rarissimi sussulti e tanti errori. Il cinismo non è la caratteristica peculiare di questa squadra, ormai lo sappiamo, ma contro un avversario non irresistibile e in dieci uomini per quasi metà gara si deve fare di più.