La Sigi è nel caos. Si tenta di salvare la stagione

Sono momenti di grande fermento in casa Catania, più in particolare tra le mura della Sigi. La società che deteneva il club, seppur fallita, dovrà versare 660mila euro entro il 2 gennaio per garantire l'esercizio provvisorio del Catania per altri due mesi, così da sperare di potere scongiurare la sparizione del titolo sportivo e l'estromissione dal campionato in corso.
Il quotidiano "La Sicilia" descrive una situazione con poche luci e tante ombre. Secondo quanto emerso, i soci di minoranza avrebbero raccolto una cifra pari a €150.000 ed attenderebbero il versamento di altri 150mila euro da parte dell'azionista di maggioranza, Gaetano Nicolosi (che detiene il 48% della Sigi). Non si ha la certezza però che Nicolosi verserà quella cifra, che comunque consentirebbe al più di coprire la metà del totale richiesto.
A tal proposito, l'avvocato della spa etnea Giuseppe Augello avrebbe incontrato i curatori fallimentari chiedendo loro di potere versare meno dei 660mila euro, allungando di un solo mese (anziché due) l'esercizio provvisorio. Si attendono in tal senso delle risposte, ma difficilmente saranno positive.
Ricordiamo che, nel caso di estromissione del Catania Calcio dal campionato di Serie C, tutte le partite dei rossoazzurri (comprese quelle del girone d'andata) verrebbero dichiarate non valide.