Lucchesi: «Palermo la croce più amara della mia carriera»

Lucchesi: «Palermo la croce più amara della mia carriera»


Torna a parlare Fabrizio Lucchesi.
L'ex direttore generale del Palermo, oggi DG del Monterosi prossimo avversario dei rosa, ha parlato ai microfoni del "Time Sport" in onda su Radio Time della sfida di domenica tra le due compagini, con un tuffo nel passato s/

    /le spiacevoli vicende del club di viale del Fante:

     

    “Con il Monterosi è un percorso iniziato adesso, è una società salita dai dilettanti di un piccolo borgo di 4.000 abitanti. Siamo ai primi passi, sappiamo che dobbiamo scontare questo scotto ma proveremo a mantenere la categoria. Il Palermo non è quello stellare degli anni che ricordiamo noi ma è una buona squadra, la Serie C è una categoria difficile ma è una squadra attrezzata per fare bene, la verità la dirà il campo".

     

    GIRONE C
    “In questo momento è difficile fare un valore esatto dei valori in campo, ci sono 3-4 squadre attrezzate per fare bene e altre che concorrono. Tra un mesetto o due i valori si delineeranno e ci saranno 5-6 squadre che lotteranno fino alla fine per il primo posto, nella griglia play-off le differenze saranno di pochi punti”.

     

    US CITTA’ DI PALERMO
    “In 41 anni di carriera è la croce più amara che mi porto dietro perché non ho capito, se è vero quello che è il teorema della Procura della Repubblica di Palermo, n/

      /la di questa storia. E’ un'amarezza che come uomo mi angoscia e mi fa star male. Seppur di lusso ero un dipendente chiamato a gestire un azienda, credo in quei mesi di essermi calato nello spirito e facevo quello che la proprietà diceva. Se la proprietà mi dice che abbiamo pagato tutto io dico ai giornalisti che abbiamo pagato tutto. La mia unica colpa è non aver capito cosa stava succedendo attorno a me. Ai tempi mi aveva contattato una squadra tra le prime otto di Serie A ma ho detto di no e che volevo restare a Palermo, ho informato la società e mi è stato detto che sarei stato un infame se andavo via, dieci giorni dopo non hanno iscritto la squadra al campionato”.

       

      IL PROCESSO
      “C’è un processo in corso, ho visto il teorema accusatorio della procura fallimentare e ho letto addirittura di presunti accordi tra Zamparini e Tuttolomondo, stanno valutando ci fosse un fallimento concordato tra le due parti. All’indomani dei brutti fatti i Tuttolomondo sostenevano di essere stati truffati. Con gli arresti e le denunce la verità è venuta fuori ma ai tempi non avevamo modo di avere una controprova”.

       

      IL MESSAGGIO AI TIFOSI
      “Dico che sono amareggiato come loro, quello che gli è stato tolto e lo dico da uomo di sport nessuno glielo potrà ridare ma anche io ho subito tanta amarezza. Ci sono state indagini della Procura della Repubblica e nessuno mi ha accusato di n/

        /la perché non ho colpa, l’unica forse è di essere stato scelto da Zamparini e dai Tuttolomondo per questo naufragio senza sapere n/
          /la. Io e la mia famiglia l’amarezza l’abbiamo subita e continuiamo a pagarla”.

           

          LA SCELTA
          “Ho 41 anni di esperienza nel mondo del calcio, ho anche avuto una carriera fortunata e mi dico che o sono stato un somaro io o sono stati loro tanto bravi a raccontarmi una storia a cui io non ho creduto. Quando mi è stato proposto il Palermo, per l’amore e la voglia di fare questa scelta, forse non sono stato prudente come altre volte nella mia vita professionale. Ero stato a Palermo con Sensi vent’anni fa e avevo scoperto una città straordinaria dove su può fare calcio vero, la voglia di tornare al Palermo forse mi ha messo il prosciutto sugli occhi. In quel momento ero talmente felice di tornare a Palermo che ho rifiutato una proposta di una delle prime otto squadre di A”.