«Palermo ha la capacità di stare alla pari delle grandi di A»

Il Presidente del Palermo Dario Mirri, intervenuto durante "la partita sul 13" su TRM, ha parlato dell'andamento della squadra e della situazione societaria.
Di seguito le sue dichiarazioni:
«Quello che abbiamo detto lo abbiamo sempre fatto. Uno o due giocatori non possono risolvere i problemi che ci sono, quello che abbiamo visto e certamente non ci ha fatto piacere. I primi di novembre non ero contento, figurati adesso dopo queste sconfitte. Il tema dei rinforzi capisco che appassiona i tifosi ma ci sono dei problemi che riguardano ben altro, dai giocatori al presidente e tutta la società».
CONTINUA
«Noi abbiamo giocato diciotto partite e abbiamo visto una squadra che ha giocato bene e anche male. Mi chiedo quale sia il vero Palermo, quello che meritava di vincere con Bari e Ternana o quella che ha fatto male con il Foggia o il Francavilla. Certamente è una squadra che può essere migliorata e la società è pronta a fare questo ragionamento. Non credo che si possa banalizzare dicendo che ci serve un attaccante o un centrocampista o piuttosto un difensore, sarebbe troppo facile. I problemi sono più ampi».
ERRORI
«Non c'è dubbio che sono stati commessi errori a tutti i livelli. Non credo si debba parlare dei dettagli, ma dei problemi che sono tanti e stiamo cercando la soluzione. Non ci sono giocatori adeguati a questo campionato, probabilmente di categoria superiore che si devono calare nell'attuale categoria: forse Saraniti ha esperienza della categoria ma gli no, forse questo è stato l'errore».
TIFOSO
«Non fatemi fare il tifoso. Cosa contestavamo alla passata società, che non c'era comunicazione corretta. Si cambiava direttore sportivo un paio di volte all'anno e pure il tecnico: e poi? E' stato tutto effimero. Siamo diventati professionisti sei mesi fa, in un anno siamo arrivati fra i professionisti. Il problema non è il ritardo della preparazione o del viaggio in autobus, perché per una trasferta abbiamo preso il Charter da ventidue mila euro».
ESPERIENZA DA PRESIDENTE
«Abbiamo sostenuto il Palermo perché per noi è un'impresa del cuore e ha la capacità di stare al pari della grandi di serie A. Ritengo di esserne convinto. Non mi sono pentito di aver preso le redini della società, sapevo bene cosa mi aspettasse: fa parte dei tifosi e sono pronti a tutto per la squadra. I tifosi veri sono quelli che restano indipendentemente dai risultati, come disse Delio Rossi».
ANNO TRANSIZIONE
«Solo Ternana e Bari hanno monte ingaggi superiore a noi. Non ci aspettavamo questo rendimento e ci aspettiamo che torni a giocare alla pari con tutti. Abbiamo speso più di tutti tranne, ripeto, Ternana e Bari che sono in questa categoria da anni. Il nostro monte ingaggi è pari a 61678553. Non è che a Terni hanno dei fenomeni e qui dei brocchi, assolutamente no».
COMUNICAZIONE
«A la Gazzetta dello Sport ad agosto raccontai come un campionato di C non dovevamo vincerlo ma potevamo vincerlo e da lì apriti cielo. Ogni giorno lavoriamo per vincerlo ma non credo che non siamo stati chiari, non è così».
ALLENATORE
«Ricordo che per tutti l'allenatore doveva essere Boscaglia, e abbiamo scelto il migliore tecnico che c'è in C. E' siciliano, appassionato e grande lavoratore: il calcio non è matematica e i risultati per ora non sono anche come lo stesso Boscaglia si aspettava. E' stato fortemente voluto e starà con noi come quando lo scorso anno Pergolizzi dopo due sconfitte diventò il miglior nemico ma lui si è sostenuto con il suo lavoro e i risultati hanno dato ragione a lui e alla società. Non credo che cambiare l'allenatore sia la soluzione».