Il Monarca, gli inglesi e Mirri. Il percorso

Il Monarca, gli inglesi e Mirri. Il percorso

Pensieri.
Eppure la farei volentieri qualche domanda a Chi, con colpevole responsabilità, ha causato la fine di tutto.
Sì perché esattamente un anno fa, in questo istante, Lui consumava l'ennesima pantomima in formato anglosassone.
Lui chi? Andiamo, avete capito.
Una nuova alba, l'anno che verrà, l'ultimo regalo alla città di Palermo, lo stadio, la serie A, il futuro, che mio padre alla fiera comprò.
Chilometri di inchiostro sono stati stilati su quel momento della storia rosanero in cui le tenebre della fine hanno avvolto Viale del Fante sino al sospiro finale refertato dal Tribunale Fallimentare.

 

Se è vero che per vedere l'alba occorre attraversare l'oscurità della notte, a distanza di un anno mi permetto di ringraziare Chi ci ha fatto questo regalo.
Provocazione? Certamente, ma anche verità.
Ci sono istanti in cui azzerare tutto è l'unica e forse più utile scelta da fare per provare a ricostruire.
Riprendere un percorso sano, di valori e unione di intenti che possa finalmente (ri)dare emozioni.
Così è stato.
A distanza di dodici mesi Palermo rinasce da se stessa, grazie a Dario Mirri e Tony Di Piazza avanguardia di quel popolo rosanero che per tanto, troppo tempo si è assuefatto alla mestizia Monarca.

 

Poco importa se ricominciare ha significato ripartite dai fondali del calcio italiano, se così non fosse non staremmo parlando di rinascita.
Come quando decidi di riprendere un cammino sapendo che gli ostacoli e le difficoltà saranno compagne di viaggio ma stavolta sei consapevole di te e di chi vuoi al tuo fianco.
La strada che conduce al cuore è piena di lacrime ma la gioia e la spensieratezza di questi primi nuovi mesi rosanero raccontano di un presente prezioso da custodire e su cui plasmare il futuro di Palermo e dei suoi figli.

 

Se è vero che il tempo cura tutte le ferite, le cicatrici sono lì a ricordarci il dolore patito.

Per questo occorre guardare al futuro senza mai dimenticare da dove siamo partiti.
Quindi società, squadra e tifosi come una famiglia per il sacro bene della bandiera rosanero.

È magia!
Così come la fiducia - in qualcosa che nasce e si sublima - prospera accanto alla felicità di starti accanto e scandisce il ticchettio delle lancette su cui scorre l'amore, per Te e per il Nostro Nuovo Palermo.
Sempre devi avere in mente Itaca, raggiungerla sia il pensiero costante.
Ce la faremo, insieme andrà tutto bene, lo so.
Forza Palermo.