Gravina durissimo: «Non posso essere il becchino del calcio»
"La Figc ha predisposto un protocollo che garantisce la negatività di un gruppo chiuso. E' molto difficile governare il mondo amatoriale, e su questo stiamo apredo un dibattito più importante.
Si ferma tutto tranne il calcio? Non capisco la violazione etica da parte di un mondo che ha un grande impatto sociale e sanitario. Non entro nel merito delle scelte di altri sport, ma rilevo che per il momento l'unico sport professionistico che si è fermato è il basket. Il calcio muove 5 miliardi di euro. Siamo preoccupati perché se il calcio non riparte avrà un impatto immediato sul suo futuro.
Come ripartire? Basta con le false retoriche. Esiste un protocollo che abbiamo inviato ai ministri Spadafora e Speranza. Aspettiamo la validazione. Per i tamponi ci sono alcune cliniche che offrono il proprio impegno. Io non posso essere il becchino del calcio italiano. Devo difendere il calcio e lo sport. Con tutte le garanzie possibili si può riavviare e valorizzare tutto il mondo sportivo.
Chi vince il campionato? Chi farà più punti".
Così il presidente federale Gabriele Gravina a Che tempo che fa, intervistato da Fabio Fazio e dal virologo Roberto Burioni.