Giallo in viale del Fante. Si conosce solo la vittima

Giallo in viale del Fante. Si conosce solo la vittima

C’è un giallo da risolvere in viale del fante, un enigma con tanti punti oscuri e un dedalo di personaggi ambigui. Si conosce solo la vittima: il Palermo. Non si comprende chi sia il colpevole e chi sia il mandante del delitto. Per il resto, non si capisce per quale strano motivo l’ad Emanuele Facile, possa predicare calma e sicurezza in un momento così delicato e non si comprende per quale motivo avrebbe trattato così a lungo con l’imprenditore Follieri se sapeva che all’orizzonte c’era l’interesse degli imprenditori americani, con una capacità economica superiore a chiunque altro. Che senso ha sedersi al tavolo delle trattative se sai di poter ottenere di più con la cordata americana? Perché non tirar giù la maschera sin da subito dicendo che il fondo a stelle e strisce è in grado di offrire molto di più.  Facile - da bravo venditore - ha provato a fare in modo che Follieri capitolasse. Ha provato anche a non far inserire la clausola di esclusività tra le parti. Insomma ha tirato sul prezzo fino alla fine, e anche oltre, dato che sembra si sia tirato indietro al momento della firma con la penna in mano. Ci sta, in una condizione normale, non ora. Il Palermo non può permettersi di dettare le condizioni di vendita con i creditori alla porta e le scadenze che incombono.

 

E allora sorge spontanea una domanda. Forse che gli inglesi sul Palermo vogliono fare un’operazione di speculazione? Sarebbe questo il fine della società di consulenza sportiva, per cui da tre mesi promettono investimenti sul club che non si sono mai visti. Alla fine - riflettendoci - hanno acquistato il club a 10 euro, non hanno messo un euro in cassa e adesso possono defilarsi rivendendo ad un prezzo maggiore. Una plusvalenza niente male.

 

La proprietà inglese e lo stesso Facile in questi tre mesi di gestione hanno avuto il tempo di «licenziare» Foschi, che si sovrapponeva alla figura di Holdsworth, e di mettere in discussione il tecnico Stellone, a cui era stato già trovato il sostituto, ovvero Guidolin nella doppia veste di manager inglese. Una doppia mossa che se fosse andata in porto avrebbe destabilizzato ancora di più l’ambiente. Una mossa che era più per buttare fumo negli occhi all’ambiente che realmente utile alla causa.

 

Alla fine le vittime di questo gioco siamo noi.