Di Marzio: «Fallimento di cosa? Credo a Zamparini, è un signore»
Le parole dell'ex allenatore rosanero e consulente del patron
Torna a parlare l'ex consulente del patron Zamparini, Gianni Di Marzio, a Palermo nella stagione 2015/16.
L'esperto di mercato, allenatore rosanero nella stagione 91/92, intervistato da LiveSicilia, ha parlato della squadra di Tedino a pochi giorni da Palermo-Venezia, in programma sabato al "Renzo Barbera".
Ecco le sue parole: «Con Venezia c'è un buon rapporto calcistico, al pari delle altre piazze dove ho vinto, come Cosenza o Catanzaro. A Palermo ho vissuto annate speciali, sia da allenatore che da consulente nell'anno della salvezza. Ho visto tutte le partite dei rosanero, sono legato alla piazza. La squadra ha un ottimo allenatore: solo uno come Tedino poteva portare il Palermo in questa posizione in classifica, navigando in acque tempestose. Secondo me è un predestinato come allenatore. Se non c'era lui ed il direttore Lupo probabilmente il Palermo avrebbe fatto la doppia retrocessione in Serie C. Hanno lavorato bene facendo una squadra giusta, anche se va migliorata. Zamparini ha tutte le intenzioni di farlo, vuole sempre vincere. Credo in questo Palermo».
Attorno al Palermo l'ombra lunga dell'istanza di fallimento depositata dalla Procura. Di Marzio è scettico: «Io non credo alla storia dell'istanza di fallimento. Fallimento di cosa? Io con lui ho visto tantissimi allenatori e nessuno avanza un euro. Anzi, per venire con lui hanno anche preso il triplo rispetto alle altre società. Io credo a Zamparini, lui è un signore. Per la persona che conosco io non avrebbe mai fatto operazioni che potessero mettere a rischio la società. Ha sempre firmato con tutte e due le mani, ha elargito soldi a tutti. Nel Palermo Calcio ci sono tanti dipendenti e tante rispettive famiglie che vivono grazie a Zamparini. Poi non sarebbe la prima volta l'eventuale ribaltamento di quello che viene detto dalla Procura. Non sono preoccupato per questa istanza, Zamparini oltre ad essere un grande competente di calcio è una persona serissima - prosegue-. Non credo che abbia messo in difficoltà, non ci crederò mai. Non voglio addentrarmi nei discorsi amministrativi visto che non mi competono, ma posso dire che stranamente queste cose vengono fuori quando c'è stata una forma di ostilità nei confronti di un personaggio che ha fatto vedere il calcio vero a Palermo. Gli avvocati stabiliranno i torti o le ragioni».