Coronavirus, le tappe di Palazzo Chigi per la «fase 2»

Coronavirus, le tappe di Palazzo Chigi per la «fase 2»

Con i numeri dell'emergenza Coronavirus in calo in tutto il paese l'Italia, per quanto conservi ancora molta cautela, inizia a programmare il calendario della "fase 2". A Palazzo Chigi è stata dettata la linea per la gestione dell'emergenza, con la fase di convivenza con il virus che dovrebbe iniziare dal 4 maggio.

 

Stando a quanto riportato dal Corriere della Sera il pericolo numero uno, per il Governo, è al momento il periodo delle festività partendo da quelle pasquali per arrivare a 25 aprile e primo maggio. Il premier Conte potrebbe autorizzare alcune imprese a riprendere le attività già dal 14 aprile, il giorno dopo l'attuale termine dei provvedimenti, mentre per gli spostamenti dei cittadini i divieti saranno sicuramente prorogati per evitare proprio che le celebrazioni delle feste possano vanificare il lavoro di contenimento dell'epidemia attuato finora.

 

I provvedimenti in questo momento sono validi per l'appunto fino a giorno 13 aprile, dal giorno seguente potrebbero esserci le prime riaperture. «Nelle riunioni delle ultime ore si è parlato di librerie, cartolerie, pasticcerie, si è deciso di chiarire che ristoranti e tavole calde restano chiusi ma possono consegnare i piatti nelle case. Sbloccando i codici Ateco il governo è pronto a riaprire alcune aziende meccaniche e di supporto al settore agroalimentare, oltre alla movimentazioni di merci giacenti nei magazzini» si legge nel quotidiano, con incontri previsti al più presto fra Conte e i segretari di Cgil, Cisl e Uil per discutere proprio delle prime misure di allentamento per imprese. Nel frattempo l'Inail si sta occupando dell'importante compito di classificare le attività in base al rischio ovvero basso, medio e alto, processo necessario per sciogliere l'intricato nodo delle riaperture. 

 

Se in Spagna è gia stato fissato il 26 aprile come data di termine del lockdown, in Italia continua a perseverare la linea dura. «Dopo tutti i sacrifici che ha fatto, l’Italia non può rimanere esposta a un eventuale contagio di ritorno» ha dichiarato Conte, che invece manterrà il rigore mostrato finora certamente per tutto il mese di aprile. Prudenza che arriva anche dal ministro della Salute Speranza: «Siamo ancora nel pieno dell’emergenza, occorrono cautela e gradualità per non vanificare i grandi sacrifici fatti finora».

 

A quel punto, sempre qualora l'indice Ro (il numero di riproduzione di base del virus) dovesse essere prossimo allo zero, a partire dal 4 maggio dopo il ponte delle festività inizierà la vera "fase 2". Continuerà la pianificazione delle aperture delle imprese, e con le regioni si inizierà la pianificazione dell'allentamento delle misure di contenimento sulla base degli indici di contagio per ogni singolo caso. Gestione quindi separata regione per regione, con l'ultima parola che tuttavia rimane sempre quella del Governo il cui via libera resta determinante.  


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