Sulla cessione c'è un silenzio americano

Sulla cessione c'è un silenzio americano

Le idee e il coraggio: il manifesto col quale si è presentato il nuovo allenatore Silvio Baldini. E certo, l’obiettivo delle due paroline magiche, almeno da parte del tecnico, è senza dubbio in primo luogo la squadra. Però, a ben vedere, il paradigma della rinascita sembra un buon vestito anche per la Società.

 

 

Idee e coraggio. 

Le prime per la dirigenza, per la quale è arrivato il momento in cui sbagliare non è più consentito: ci sono venti giorni per regalare a Baldini quei profili che sono mancati prima a Boscaglia, poi a Filippi. Vincere il campionato è quantomeno improbabile, provarci invece è obbligatorio.
Il secondo per la proprietà. È il momento del coraggio. Perché servirà un altro sforzo economico per rinforzare una squadra che ha buoni elementi ma indubbiamente necessita di interpreti di maggiore spessore tecnico e mentale. Se costano un po’ di più, un motivo c’è.

 

 

 

Sarebbe stato più semplice se la firma alle carte che decreteranno il passaggio di mano nel Palermo fosse arrivata prima. Ma non è stata una trattativa semplice sin dall’inizio, perché la Serie C è la categoria peggiore per chi decide di investire nel calcio, e perché il terreno imprenditoriale palermitano è quantomeno repellente. Ed oggi, con l’unica eccezione nei massimi livelli, si entra nel mondo del calcio soltanto con obiettivi paralleli che siano raggiungibili. 

 

 

 

L’andatura naturalmente lenta del processo di cessione, poi, non aveva previsto l’ostacolo, volente o nolente, rappresentato dal recesso esercitato da Tony Di Piazza. I nodi da sciogliere per arrivare al lieto fine adesso sono legati esclusivamente all’ex vicepresidente rosanero: il secondo tentativo di ottenere il sequestro conservativo dei beni di Hera Hora e la quantificazione della quota che spetta all’italoamericano. 
Dunque nessuna interruzione della trattativa, ma una fase di attesa destinata a durare finché dai tribunali non arriverà un punto definitivo nel triste capitolo della battaglia legale nell’asse Palermo-New York.

 

 

 

Una nota lieta, forse l’unica in questo momento, giunge dall’Istituto del Credito Sportivo: è in corso la definizione degli aspetti tecnici di garanzia per liberare il finanziamento del centro sportivo del Palermo. E i tempi, in questo caso, sono molto più brevi: entro la fine di gennaio, il club rosanero potrà accedere al credito ed programmare l’inizio dei lavori a Torretta.