«Il derby, Santana e i play off». Parla De Rose

«Sono arrivato a Palermo con tanta motivazione perché sono arrivato in una grande piazza. La classifica di ora non è da Palermo, lo sappiamo. Sono state fatte grandi cose ma anche brutte. A Catania è stata fatta la storia ma contro la Juve Stabia abbiamo fatto un passo indietro. L'impatto con l'ambiente Palermo è stato ottimo». 

 

Con queste parole il centrocampista rosanero Francesco De Rose - ai microfoni di Siamo Aquile a Trm - ha iniziato l'analisi del presente in casa Palermo

 

«La vittoria in casa contro lo Stabia ti avrebbe permesso un salto in classifica positivo. C'è stato un blackout forse per le energie spese nel derby, ma non deve succedere».

 

CONTINUA

«Questo è un gruppo di professionisti che ci tiene tanto alla maglia. Quando si ripete sempre lo stesso errore vuol dire che è un difetto. Ora bisogna cancellare il passato e guardare con ottimismo al futuro perché possiamo giocarcela, bisogna fare il possibile».

 

CAMBIO TECNICO 

«Per un calciatore cambia poco. Noi dobbiamo pensare al bene del gruppo: dispiace per mister Boscaglia perché ha dato tanto. Portiamo grande rispetto a mister Filippi e insieme bisogna pensare al bene del Palermo». 

 

RESPONSABILITÀ 

«Le colpe non sono mai soltanto dell'allenatore, anche noi abbiamo le nostre responsabilità e ognuno deve assumersele. Bisogna dare tutto fino alla fine».

 

DERBY

«È stata la mia prima volta, è stato emozionante. La posta in palio era alta ma abbiamo fatto una grande partita da tutti i punti di vista. Questo non vuol dire che dopo il Catania il nostro campionato è finito, anzi. Santana è un calciatore incredibile, una grande persona ed è il nostro capitano. Ha risolto lui il derby ed è stato il giusto merito. Con il suo discorso ci ha dato una carica incredibile, ha parlato da palermitano e ha realizzato un immenso gol».

 

EMOTIVAMENTE

«Conta sempre il campo nel calcio. Santana lo ha fatto parlare e anche bene: la sua rabona ha dato un senso di spensieratezza, facendoci capire che si trattava pur sempre di una partita di calcio».

 

DIFFICOLTÀ

«Non siamo ancora pronti ad essere una grande se quando bisogna fare il salto di qualità succede sempre qualcosa. Forse a noi ancora la spensieratezza per fare il grande salto ci manca».

 

ESPULSIONI

«Il nervosismo è positivo. A volte vuoi fare tanto ma non riesci a dare di più. Questo ovviamente non dovrebbe accadere, bisogna migliorare. C'è il tempo e bisogna farlo per cambiare il trend».

 

EQUILIBRIO IN CAMPO

«Faccio con piacere il mio ruolo. Sono venuto per dare una mano alla squadra: a volte riesco, altre meno però posso assicurare che a fine gara esco sempre sfinito. Palermo merita tutto questo. L'annata ha preso il suo corso e oltre ai nostri errori è anche vero che la dea bendata non ci sta premiando».

 

IL GRUPPO

«La squadra è di ottimo livello. Poi ti sei ritrovato a lottare per altri obiettivi, ma il gruppo è forte. Scorso anno con la Reggina non eravamo i favoriti, poi piano piano abbiamo fatto un campionato da vertice. Ma non sempre è facile. Siamo ad un punto in cui bisogna dare il massimo per disputare i play off: il Palermo non può vivacchiare».

 

PAGANESE

«Ogni partita ha una storia a sé. Bisogna rispettare tutti senza avere paura di nessuno. Una vittoria ci darebbe il giusto entusiasmo per affrontare il prossimo impegno».

 

IN CONCLUSIONE

«Ognuno di noi ha il sogno della promozione. Dobbiamo stare in silenzio, allenarci per dare il massimo in ogni partita e poi a fine anno ognuno si prenderà le sue responsabilità».